La societa' milanese vuole esportare negli States il modello chiavi in mano , dal progetto ai permessi alla realizzazione degli impianti. Nei primi sei mesi di quest' anno gia' superato il fatturato 2010. Da marzo in Bulgaria con 8 parchi solari gia' avviati.
L' obiettivo e' di imporsi nel mercato fotovoltaico americano, raggiungendo entro il 2012 un giro di affari di 12 milioni di dollari. E' ambiziosa la scommessa del gruppo milanese Sedna – realta' operativa in Italia dal 2006 e specializzata nel campo della progettazione e realizzazione di impianti per lo sfruttamento di energie rinnovabili – che ha aperto in settembre una nuova societa' a Philadelphia: la Sedna Power Plants Usa, guidata da Giovanni Landi. 
La strategia e' di esportare oltre oceano un modello di business: quello dell' Epc Contractor, che fornisce impianti fotovoltaici “chiavi in mano” occupandosi di tutte le fasi del progetto.
Un modello di business che i fondatori dell' azienda – Antonio Siano (presidente) e Massimo Viscardi (vice presidente), proprietari rispettivamente del 51% e del 49 % - hanno affidato in Italia, dall' inizio di gennaio, ad una societa' ad hoc: la Sedna Power Plants che conta oggi 45 impianti in esercizio per una capacita' installata di 24 MW.
 L' operazione ha consentito al gruppo di chiudere il primo semestre dell' anno con circa 12 milioni di euro, superando gia' in sei mesi il fatturato 2010 (10,5 milioni di euro). Un modello peraltro esportato con successo a marzo anche in Bulgaria, dove Sedna Power Plants Bulgaria sta gestendo la progettazione di 8 parchi solari per 28 MW totali.
“Nel secondo semestre 2011 – spiega Landi – il fotovoltaico e' cresciuto del 69% sull' anno prima e oggi, in tutta l' America, si contano solo 3,1 GW (contro i 10 GW dell' Italia). Non solo: l' operazione e' vantaggiosa perche' negli Usa esiste il sistema del credito d' imposta, con il quale viene finanziato dal governo circa il 30% dell' investimento. Stiamo trattando per la realizzazione di 2 impianti nella East Coast con un patner industriale locale “.
Fonte  Repubblica Affari e Finanza


(Rinnovabili.it) – Dopo aver finanziato l’installazione di oltre 300.000 sistemi solari domestici, la mano della Banca Mondiale torna ad aiutare il Bangladesh per continuare all’elettrificazione rurale del Paese, ovvero di tutte quelle zone in cui la rete elettrica non riesce ad arrivare. Lo fa aggiungendo ai 130 milioni di dollari stanziati nel 2009 un ulteriore finanziamento di 172 milioni di dollari al Rural Electrification and Renewable Energy Development (RERED), il progetto che, nell’ottica di migliorare le condizioni in cui vivono le comunità più sperdute, renderà possibile l’installazione di altri 630.000 impianti fotovoltaici domestici. Sono circa 16 milioni le famiglie che ancora non sono raggiunte dalla rete: solo un terzo dei nuclei familiari rurali, infatti, ha accesso all’energia elettrica. L’installazione di impianti solari domestici nelle zone più remote del Paese ha già migliorato la qualità della vita di milioni di persone in Bangladesh e fornito ottime opportunità per lo sviluppo di nuove attività commerciali nei villaggi. È dal 2002 che la Banca Mondiale sostiene il Governo bangladese per implementare il programma di elettrificazione del Paese. Attualmente, grazie anche al supporto di 30 organizzazioni partner, sono in media 40.000, ogni mese, le famiglie che decidono di installare impianti fotovoltaici nelle proprie abitazioni: una quantità ben superiore alle aspettative.